Diabolik, la sua storia

Titolare della collana, professione ladro. Ruba soprattutto gioielli preziosissimi o enormi cifre di denaro e non esita a uccidere chi intralcia i suoi piani. Nonostante svolga un’attività decisamente illegale, è dotato di sani e radicati principi etici, sia pure molto personali (l’onore, la tutela dei più deboli, il senso dell’amicizia e della riconoscenza, il rispetto degli animi nobili), e perciò odia mafiosi, narcotrafficanti, strozzini e aguzzini. Sicuramente Diabolik ha un nome e un cognome, che però nessuno, nemmeno lui, conosce.


Nell’episodio “cult” DIABOLIK, CHI SEI? (1968) apprendiamo che, in una notte di tempesta su un’isola lontana da ogni rotta, viene avvistata una scialuppa di salvataggio al largo della costa; a bordo, alcuni naufraghi agonizzanti e un bambino miracolosamente incolume. Il piccolo viene tratto in salvo e allevato dagli abitanti dell’isola, la quale è, in realtà, il rifugio di una banda internazionale di fuorilegge comandati da un vero e proprio genio del crimine di nome King. Il naufrago senza nome cresce, dimostrando un’intelligenza fuori dal comune; apprende le varie lingue parlate dagli uomini di King, e, soprattutto, le varie tecniche da questi adottate nelle rispettive “specializzazioni” criminose. Grazie alle sue nozioni di chimica, il giovane (ormai ha compiuto vent’anni) mette a punto un particolare procedimento che gli permette di creare perfette maschere di plastica, grazie alle quali può assumere le sembianze di chiunque. Quando scopre che King intende eliminarlo per impadronirsi del segreto delle maschere, lo uccide, si sostituisce a lui, ordina ai “propri” uomini di caricare tutte le ricchezze dell’isola su un motoscafo e raggiunge la terraferma.
Solo in seguito, dall’episodio GLI ANNI PERDUTI NEL SANGUE (Il Grande Diabolik 1-2006), veniamo a sapere che dopo la fuga dall’isola trascorre un periodo di tempo “in oriente” a perfezionare le sue tecniche di combattimento. Successivamente si trasferisce a Clerville dove presto il suo nome di battaglia - Diabolik, lo stesso di una pantera nera che King conservava, impagliata, nel suo studio - diventa sinonimo di terrore, di morte e di crimini tanto “impossibili” quanto geniali. Anche se lo Stato di Clerville ha, di fatto, abolito la pena di morte, per il Re del Terrore questa moratoria non vale: in caso di cattura verrà immediatamente ghigliottinato.


L’incontro fatale fra Diabolik e la sua compagna Eva Kant avviene sulle pagine del terzo numero della serie, L’ARRESTO DI DIABOLIK, uscito nel marzo del 1963. Lui è il Re del Terrore, lei un’affascinante vedova sospettata di avere ucciso il ricco marito. Il loro amore comincia qui e durerà per sempre.

Dal sito Diabolik